martedì 10 marzo 2020

I bambini, le bambine e l'ora più cupa

E' più di un anno che non scrivo. Ormai chi mi conosce sa che la mia presenza nella blogosfera non segue nè regole nè calendari. fatto sta che stavolta davvero, nel buio di quest'ora, ho sentito il bisogno di ritrovarvi, e di ritrovarmi, qui, con voi e con me. 
Ci sono tante cose che si affastellano nella mente, esattamente come succederà a tutti, in questo momento surreale, in cui la Primavera fa capolino fuori ma il gelo ci attanaglia dentro. C'è il pensiero a quelle categorie fragili le cui morti ci hanno inizialmente e colpevolmente rassicurato. Perchè entità astratte, non sovrapponibili ai nostri cari. Lontani da noi, diversi da noi. E invece così prossimi, ora che a lunghe zampate il virus avanza sempre più vicino, sempre più angosciante.
Ma io per deformazione professionale penso soprattutto ai bambini e alle bambine. Ad una manifestazione sindacale ho detto che quello della "maestra" (che non si dice più, lo sapevate?) è un lavoro pervasivo. Non una missione, ma un mestiere totalizzante. Una non fa la maestra, "é" una maestra. E quindi penso, ora, a quelle piccole persone che si affacciano alla vita e alla conoscenza. Penso a quegli individui pensanti coetanei dei miei alunni, delle mie alunne: i bambini e le bambine tra i due e i quattro anni. Proprio quelle e quelli che secondo le attuali notizie sono i meno  sottoposti a rischio. Ma se il coronavirus non ringhia, per fortuna loro contro, altre sono le belve che li circondano. L'ansia, ad esempio, soprattutto. Già, perchè anche i bambini e le bambine soffrono sempre più di ansia... Lungi da me voler fare un trattato sulle nuove problematiche sociali che conducono l'ansia a dilagare in tutti gli strati della nostra società e in tutte le fasce di età: non ho la voglia nè la competenza. Ma posso, come faccio per mestiere con i padri e le madri dei miei piccoli alunni nel corso dei colloqui, dare qualche indicazione sugli strumenti  che ci sostengono nel difficile compito di aiutare bambini e bambine ad affrontare la vita. E vi prescrivo anche degli esercizi, come quando facevo la professoressa con i ragazzi più grandi e davo loro compiti strampalati.

Gli "strumenti" di cui sopra sono: 

1: i rituali
2: la sincerità
3: la creatività
4: il limite
5: divieto di accesso al senso di colpa 
6: la coerenza
7: la capacità di rassicurazione


I rituali


http://www.aiutamiafaredame.it/blog/le-routine-perche-e-importante-instaurare-rituali-con-il-tuo-bambino

Quelli che a noi adulti sembrano "cose da disturbati", per i bambini e le bambine sono strumenti attraverso cui affrontare la realtà.  L'indeterminatezza angoscia i bambini, la certezza li rasserena.
I rituali non sono difficili da impostare, un po' di più da garantire costantemente. Perchè invece il compito degli adulti è proprio questo, rispetto al rituale: garantire la sua realizzazione costante nel tempo. Questo, vi garantisco, non farà dei vostri figli dei maniaci. Ne farà degli adulti sicuri. 
Per creare un rituale non ci vuole molto, e alcuni di certo li avrete già messi in atto per i  momenti del sonno: adesso si tratta di esterderli per i diversi momenti della giornata. 
Provate a scrivere quale momento potrebbe essere migliorato da un rituale. A pianificarlo ci penserete.

La sincerità

https://www.milanopsicologo.it/e-giusto-dire-la-verita-ai-bambini

I bambini e le bambine sono piccoli/e, ma in grado di capire. Credete che non sappiano che qualcosa è cambiato, là fuori? Credete che non vedano come dentro di voi cresce la preoccupazione? Sapete che io ho scoperto da alcuni/e bambini/e che la loro mamma aspettava il fratellino quando solo l'idea del fratellino era entrata nella testa della mamma? Ci sono cose che noi adulti non comprendiamo, della sensibilità dei bambini, ma ne dobbiamo prendere atto. Come di un dato di realtà. Trovate un modo di spiegare loro cosa sta succedendo. Sul perchè non vanno a scuola, sul perchè la loro vita è cambiata. Senza spaventarli/e, ma senza sottovalutarli/e. Anche in questo caso, come in tanti altri, vi occorrerà un ingrediente importante, ovvero:

La creatività

http://www.inliberta.it/il-secondo-principio-per-stare-bene-la-creativita

Mentre cercavo materiali per questo post ho avuto modo di fare una serie di riflessioni. Ci sono dozzine di siti per stimolare la creatività dei bambini ma non è apparso niente in risposta alla mia stringa di ricerca: "la creatività con i bambini". Moltissimi titoli recitano cose del tipo: "come stimolare la creatività nei bambini", "potenziare la creatività dei bambini", eccetera eccetera.. Ed è assurdo! I bambini SONO CREATIVI di natura! Il compito degli adulti è semmai quello di non distruggere la creatività innata dei bambini attraverso, ad esempio, dei narcotici mediatici. La creatività a cui faccio riferimento è quella degli adulti. E che non vi servirà per proporre loro attività che ritenete entusiasmanti (e che magari, con vostra grande delusione, saranno tali per voi e non per loro), ma di cui comunque troverete indicazioni su millecinquecento siti. La creatività, e in quantità industriali, è quella che serve per affrontare tutte le sfide che la genitorialità impone moltissime volte nell'arco di una giornata. Tra queste, anche quella della sincerità e della necessità di educare "realmente" vostro/a figlio/a, anche e non solo attraverso:


il limite

https://www.pinterest.it/pin/5559199516452471

Provate a pensare di essere da soli in una stanza, immersi in un buio totale. Per non rimanere paralizzati dal terrore provate a muovervi, con le braccia in avanti, con le mani aperte. Cosa cercate, per prima cosa? ve lo dico io: una superficie solida, che non vi faccia sentire un astronauta cui si sia sganciato il cavo e vaghi alla deriva nello spazio cosmico. Con circospezione farete scorrere le mani in lungo e in largo: ecco una parete, per fortuna! Cominciate a respirare. Non siete un puntino nello spazio. Finalmente avete trovato un limite all'infinito. 
Per i romani il "limite" era la pietra che segnava il confine. Era sacra, quindi inviolabile, ma benedetta dagli dei. L'assenza del riconoscimento dell'importanza del limite è alla radice di tutto quello che ci inquieta di questa società. 
L'adulto responsabile, pertanto, ha l'obbligo morale di fissare dei limiti a bambino, proprio perchè questi non si senta perso in un infinito sconosciuto.  
Ovviamente limiti e regole devono avere un senso per il bambino, e non per l'adulto. Ricordo la mamma di un compagno di mio figlio, un vero e proprio bullo antelitteram, che si vantava di come suo figlio riordinasse perfettamente la cameretta, dicendo: "le famose "regoline" vanno fatte rispettare". Peccato che a suo figlio non avesse insegnato la regola prioritaria, ovvero che non si tocca il corpo dell'altro/a! Dunque, se il vostro obiettivo è quello di fare riordinare la cameretta ai vostri figli mentre date loro la licenza di spaccare la faccia al compagno di banco, certamente questo post non è per voi. Anzi, vi prego, abbandonate la lettura, toglietevi dai miei follower e cancellatemi dalle amicizie fb.

Stop al senso di colpa....


Cercando un aforisma sul senso di colpa ne ho trovato uno dello scrittore finlandese Samuli Paronen :"il senso di colpa trasforma chiunque in un persecutore". Il senso di colpa ferisce chi lo prova e nel contempo lo trasforma in un produttore seriale di sensi di colpa altrui, attivando un circolo vizioso da cui si rischia non uscire più. Fino ai disastri prodotti dalla fuga estrema rispetto al senso di colpa e all'approdo alla non- coscienza. Ma questa è un'altra storia, toppo drammatica per essere trattata ora, in un momento in cui di drammi in corso ce ne sono già abbastanza.

.......della mamma...

https://www.facebook.com/1000quadri/photos/pablo-picasso-madre-e-figlio-

Anche in questo caso la ricerca su fb ha prodotto moltissimi risultati. Pare che l'abbinamento "senso di colpa" e "madri", sia un generatore di ricette, schede tecniche e prontuari. Le occasioni per sentirsi in colpa non mancano mai, alle donne: se siamo madri che lavorano, se siamo madri che non lavorano ma sono troppo attente alla casa e se lo siamo troppo poco, se siamo separate o se non lo siamo... Anche qui ci sarebbe davvero parecchio da riflettere sul perchè la figura accudente nel 2020 rimanga in assoluta prevalenza la donna, che  lavori o no, mentre i padri, che lavorino o no, lo sono in misura assai assai minore. Ma tant'è. La ricetta per liberarsi dal senso di colpa credo non esista, o meglio credo che ognuno debba trovarsi la sua. Anche qui, esattamente come nei colloqui di cui vi ho parlato sopra, il primo step è osservarsi, ascoltarsi, sentirsi. Riconnettersi con sè stesse. E, magari, scrivere. Prendere un foglio A4, fare una riga in mezzo e scrivere da una parte, sinteticamente, quando e come ci siamo sentite inadeguate, inadatte, a disagio. E dall'altra parte, quando e come ci siamo sentite adeguate, soddisfatte di noi stesse, a proprio agio. Si comincia così. Con una lista su un foglio. Gli step successivi si affronteranno poi. Conoscere è il primo passo. Sempre.


....dei bambini e delle bambine

http://liciacrosato.blogspot.com/2013/12/il-senso-di-colpa-un-tormento-importuno.html

Per ritornare all'esempio della madre del compagno di Niccolò, indubbiamente tra i suoi diversi difetti non deve esserci stato quello di far sentire in colpa il figlio. Il suo metodo prevedeva diverse regole base, focalizzate esclusivamente sull'uso della casa, e diversi castighi in ordine di gravità del misfatto: 1: non ti togli le scarpe appena arrivato a casa: un nocchino (termine livornese che indica un secco colpo di nocche della mano sulla testa del malcapitato); 2 se non riordini la cameretta: tre richiami verbali e successivo sculaccione (colpo a mano aperta sul sedere); 3 se rompi un gioco: tre sculaccioni e uno schiaffo. Con questi metodi non c'è bisogno di instillare, per una madre, il senso di colpa del figlio. Per sopravvivenza imparerà le "lezioni" impartite così duramente. Ovviamente questo bambino perfetto in ambiente domestico metteva a ferro fuoco la classe, perchè la compressione che subiva a casa produceva un effetto "pentola a pressione" a scuola. Gli psicanalisti potranno forse dire che se avrà disturbi della personalità da grande forse non ci si deve meravigliare poi tanto, ma questo non è il punto. Niccolò adesso ha vent'anni, e fortunatamente questi metodi, almeno nei paesi civilizzati, spero siano assolutamente superati. Adesso, per fortuna, nessuno si sognerebbe di utilizzare la violenza fisica come strumento educativo. Il problema è che gli strumenti educativi latitano. Soprattutto quelli "a pronta resa". Volete mettere il potere taumaturgico di uno sculaccione? Nasce un problema, parte lo sculaccione, problema risolto. Con cosa si sostituisce? La tentazione di sostituirlo con "se fai così mamma piange", esiste. Non neghiamolo. O, il più drastico: "se fai così non ti voglio più bene". Ora, se nessuno si sogna di utilizzare lo strumento della pena corporale, e si scopre che anche quello che si dice può diventare tossico per lo sviluppo del bambini, cosa può fare un povero genitore, cui pure si è detto che deve porre dei limiti al comportamento del proprio figlio o della propria figlia? Innanzi tutto c'è da dire che bisogna distinguere tra "educazione" ed "addestramento". La mamma spesso citata aveva "addestrato" il proprio figlio, non lo aveva educato. L'educazione è un processo, l'addestramento un dispositivo. Attraverso l'addestramento si raggiungono comportamenti desiderati dall'addestratore; attraverso l'educazione si ottiene lo sviluppo di una intelligenza, di una coscienza e di un sistema di valori. Dunque la faccenda si fa più complessa e non si può ridurre ad una ricetta specifica. Un elemento fondamentale per sostenere i genitori, un vero e proprio faro nella a volte oscura strada da percorrere è certamente

La coerenza

http://www.perfinale.it/2015/01/15/la-coerenza-per-un-

La coerenza è la "conformità tra le proprie convinzioni e l'agire pratico". Di più: la coerenza è riuscire a mantenere un medesimo attaggiamento nei confronti di una situazione a prescindere da quando questa si verifichi e dal risultato che produca. Esempio: a Pierino si fa divieto di prendere il cellulare della mamma, perchè, gli si spiega, è una cosa che serve ai grandi per comunicare tra loro; un giorno la mamma è impegnata, Pierino prende il cellulare e si mette a "spippolare"; la madre vede che Pierino "sta buono", lei così può portare avanti il suo impegno e lascia che il bambino utilizzi il suo telefono; per sbaglio Pierino fa cadere il cellulare e la mamma si infuria. Trovate l'incoerenza in questo esempio. 
Su internet ho trovato questo, che mi sembra condivisibile, rispetto alla coerenza: "Spesso i bambini ci esasperano perché noi non siamo stati chiari e coerenti nel nostro patto educativo. Gli promettiamo troppo, poi scopriamo di essere umani, pretendiamo che siano comprensivi con noi e che ci lascino un po’ perdere, poi sbottiamo ed urliamo, poi ci sentiamo in colpa e chiediamo scusa. E questa incoerenza educativa può andare avanti all’infinito, se non ci decidiamo a cambiare il nostro comportamento."https://www.mammafelice.it/2017/05/22/regole-e-coerenza-come-essere-genitori-affettuosi-ma-con-fermezza
Esercizio: fate una serie di esempi di incoerenza che avete subito da piccole e scrivete (o anche solo pensate), cosa avreste preferito che succedesse davvero. 
La capacità di rassicurazione
https://www.focusjunior.it/animali/3341396-leonesse-e-cuccioli-una-savana-di-tenerezze
Il primo diritto di un bambino o di una bambina è quello di avere la certezza che, qualsiasi cosa succeda, gli adulti che lo circondano siano in grado di proteggerlo.  Il genitore che si mostra fragile  produce nel bambino un'insicurezza che germinerà nella sua anima e non si sa che frutti produrrà. Quindi è dovere preciso e specifico di ciascun adulto che si prenda cura di un bambino farlo sentire costantemente al sicuro. E, di solito, questi piccoli esseri sono in grado di estrarre da noi adulti la capacità di generare sicurezza. Come gli ormoni producono il colostro delle neo-mamme. Per tenerli al sicuro dal lupo, dal mostro del buio e, adesso, da questo virus e dal senso di angoscia che oggi ci stringe il cuore.
Siate forti, passerà questa tempesta senza nuvole.

domenica 20 gennaio 2019

Frolla senza glutine al lemon curd e meringa per festeggiare (e provare la light box)


Frolla lemon curd e meringa per festeggiare (e provare la light box)


Per il mio compleanno Viola ha organizzato un pranzetto tra noi, preparando i miei piatti preferiti. Avevo la Nikon carica, piatti bellissimi da ritrarre e l'euforia di provare la mia nuova Light box. Appena impiattati i "piramidali con ripieno di polpo ai pomodorini e alle vongole"  mi sono precipitata a fotografare: ho inscatolato il piatto fondo e ho cominciato: click, click, click.. Poi, siccome i miei avevano anche apparecchiato la tavola di tutto punto, ho fatto anche foto al piatto sulla tavola. Tutta contenta mangio i miei piramidali: deliziosi! Viola sostiene che le foto saranno più belle sulla tavola e quindi prendiamo la macchina e guardiamo nella galleria per fare un confronto: Orrore!!!! Nella scheda non c'è nulla!!! Non è possibile! Guardiamo ancora....compare un messaggio che ora non ricordo nel dettaglio ma che suona: "non ci sono  più immagini"!!!! Un incubo!!! Scopriremo più tardi, a pranzo finito, che è la memoria interna che si è rovinata. Non ci resta che il cellulare.... ma ormai i deliziosi piramidali sono andati. E nel frattempo è andata via la residua luce del giorno. Non ci resta che la light box. Ma le foto della terrina di "millefoglie di orata, patate e zucchine" non rendono assolutamente merito al piatto... Non restano che le frolle, ovvero il dessert. E va beh, è andata così. E così ve le presentiamo, ripubblicando una ricetta già data qui, ma che magari vale la pena di rispolverare.


Pasta frolla senza glutine 
Ingredienti:

125gr farina di riso
125 grammi di farina di grano saraceno
125 gr burro
125 gr zucchero bianco
2 tuorli d'uova
succo filtrato di un limone 


Procedimento
Fate la fontana o infilate nel robot; in questo secondo caso nell'ordine: farine, zucchero, date una girata, altri ingredienti, tenendovi il succo di limone per ultimo a "sistemare" l'impasto. Se lo fate con il bimby l'indicazione è a 20 secondi  a velocità 5, ma a volte sembra che la macchina faccia fatica. In quel caso azzerate e provate premendo il simbolo della spiga, ovvero quello dell'impasto, a velocità brocca.  Una volta realizzata la massa compatta mettetela in una busta da freezer e mettete in frigo per mezz'ora. 

Lemon curd

 limoni biologici
100 gr di zucchero 

80 gr di burro a temperatura ambiente
2 uova
Lavate e asciugate bene  2  dei tre limoni, prelevatene la scorza gialla con un pelapatate e mettete nel boccale insieme allo zucchero, impostate su velocità 8 e fate polverizzare per  10 secondi. Raccogliete lo zucchero aromatizzato sul fondo e aggiungetevi il succo dei limoni filtrato (il succo dovrà avere un peso di 125 grammi). Mettete nel boccale anche il burro e le uova e cuocete per 15 minuti a 90° impostando la velocità a  2. Trascorsi i primi 15 minuti togliete il misurino e proseguite per altri  8 minuti. A cottura ultimata posizionate il misurino e frullate per 10 secondi impostando la  velocità 6. Il lemon curd che non utilizzerete subito può essere invasato in vasetti sterilizzati e conservato in frigo per qualche giorno. 
Meringa italiana
4 albumi
210 g di zucchero a velo
40 ml di acqua

Preparate lo sciroppo mettendo nel boccale l'acqua con 160 grammi si zucchero, e impostate il Bimby sulla temperatura Varoma a velocità 4 per 7 minuti. Mettete poi via lo sciroppo ma tenetelo al caldo: sarà lui il resposabile della pastorizzazione dei vostri albumi, lavate e asciugate il boccale e fate montare gli albumi inserendo prima la farfalla, aggiungendo i restanti 50 grammi di zucchero a velo e impostando 37° a velocità 4 per 5 minuti.Passati i 5 minuti togliete il coperchio al bimby e versatevi a filo lo sciroppo, continuando a montare, stavolta a freddo, per altri 6- 7 minuti.



E speriamo che la nuova memoria per la Nikon arrivi presto!

domenica 13 gennaio 2019

Foto al cibo: 5 regole per non fare più i soliti errori


                                   
                                                 https://cecieviola.blogspot.com/2014/01/un-classico-per-san-valentino.html

Riguardando il blog, come per ripercorrere il tempo passato e insieme per riprenderne le fila, mi sono accorta che il punto debole, anzi debolissimo, è proprio l'elemento che funziona da principale attrattore, almeno in prima battuta, per me quando conosco un blog: le immagini!
Intendiamoci: siccome ritengo di non essere una persona superficiale, non mi fermo mai alla prima impressione, e di un blog considero altri elementi, quali la passione per gli argomenti trattati, l'impegno e anche lo stile di scrittura. Ma sarei ipocrita a dire che le foto bellissime che si vedono sul web non mi attraggano, quasi magneticamente. Se al blog è stato dedicato un grande regalo, ovvero una Nikon (che è stata un po' sfortunata, a dire il vero, avendo subito diverse traversie...), qualche accessorio per la tavola (economico) e un po' di formazione (di cui è frutto la foto dei cioccolatini qui sopra, ma ben presto dilavata), questa Epifania ha portato allo stesso blog un altro bel regalo: la light box! A lei affidiamo le sorti delle nostre nuove foto, sperando in un riscatto che ci liberi dall'imbarazzo quando, volendo immergerci nelle rimembranze o rifare qualche passata ricetta (perché il mio animale guida è Dori de "Alla ricerca di Nemo" e non trattengo a mente niente di niente, e quindi devo rispulciare le ricette tutte le volte), diventiamo paonazze a vedere foto sbagliatissime.
Quindi, per la serie facciamoci del male, ripercorro i nostri errori, perché solo dalla consapevolezza degli errori fatti si può arrivare all'obiettivo atteso.
1) niente fretta: pianificate il termine delle operazioni almeno un quarto d'ora prima del previsto. Considerate una mezza porzione in più perché vi faccia da modella: non ha senso fotografare molto cibo, non va nemmeno più di moda. Poi lo metterete in un contenitore nel frigo e lo mangerete voi, il giorno dopo.  Se temete che il cibo per gli ospiti si raffreddi organizzatevi così: affidate all'amica del cuore, al compagno affidabile, alla mamma affettuosa o alla figlia devota l'onere di accogliere gli ospiti e tenetevi il vostro tempo. 
2) non affidate ad altri quello che dovreste fare voi. Nemmeno Oliviero Toscani potrebbe contentarvi. Il piatto è vostro e come lo conoscete voi non lo conosce nessuno. Ergo, nessuno può renderne il merito quanto lo fareste voi (a meno che non abbiate la fortuna di avere un fotografo che ami sia voi che i vostri piatti)
3) attenzione alla luce e alle ombre: la luce naturale è la migliore. Molti usano le lampade da studio e ottengono ottimi risultati. In mancanza della luce del sole accendete tutte le luci della stanza. 
In più, pensate allo sfondo: più chiaro è e meglio è: lo scuro assorbe la luce, e la toglie al vostro piatto. Dopo quella luce non gliela restituirà più niente e nessuno. 
4) i frizzi e i lazzi non migliorano una foto sbagliata. Nemmeno se ci disegnate sopra il Giudizio Universale di Michelangelo. 
5) non esagerate con i ritocchi: conferiscono un'aria "spiritica" alle preparazioni, e a meno che non siate il bambino del Sesto Senso rischiano di non piacervi.


1) La fretta ti fa brutto (anche se sei nato bello...)

 https://cecieviola.blogspot.com/2015/02/biscotti-afrodisiaci-per-un-san.html
Questi biscottini fatti da Viola non solo erano squisiti (a detta dei non celiaci che ne fecero man bassa), ma addirittura bellissimi. Per la solita fretta e la lacunosa organizzazione li fotografammo poco prima di metterli nel contenitore per il loro trasporto, con la cucina devastata e assolutamente non presentabile. Sono al buio totale, e l'immagine ne risulta addirittura sfocata. Peccato. 

2) e oltre al Work in progress.....
Il "Work in Progress" è strategico, in un blog di cucina, almeno per noi. Ci sono fasi delicate che a volte non si sa come affrontare, quando si vogliono cucinare davvero dei piatti. E siccome sia io che Viola i blog li consultiamo per cucinare davvero quando possiamo mettiamo foto delle fasi cruciali di una preparazione. Ma il risultato finale vuole la sua parte, Santo Cielo! Qui invece affidammo il compito di fare le foto di questa torta terminata alla festeggiata: sul blog abbiamo la foto della bellissima diciottenne con la torta coordinata al vestito e le candeline accese... ma su Pinterst è vietatissima. Ultrapeccato. Le foto dovete farle voi. 

3) Ho incontrato un'ombra

https://cecieviola.blogspot.com/2015/02/insalatina-croccante-e-piccante-per-un.html
Già meglio: qui almeno il piatto è finito, l'apparecchiatura c'è e la Nikon era resuscitata. Ma perché avevamo scelto i piatti marroni? E perché tutte quelle ombre?

4) L'inessenziale non migliora gli errori (e non ci mette nemmeno una pezza)


https://cecieviola.blogspot.com/2017/01/albero-di-natale-di-pane-al-latte-per.html
Qui ho addirittura trovato il tempo di ritoccare la foto con Publisher per personalizzarla (nel frattempo il computer è svampato e con lui la mascherina costata inenarrabili fatiche...)... ma perché sul tavolo marrone-nero? Nel frattempo della Nikon si era perduto il cavetto...

5) Quando il cupcake diventa  "Supernatural"

https://cecieviola.blogspot.com/2013/01/cupcakes-alle-4-creme.html
Per la serie: mai esagerare con i ritocchi: avendo schiarito troppo questa immagine, dopo aver originariamente affogato il povero vassoio nel nero dello sfondo, e avendo spinto troppo sul contrasto, i cupcake appaiono degni di un film di fantasmi, o di una serie soft horror televisiva.

p.s: ho omesso di ripresentare le foto più orrende apparse su questo blog, perché farsi del male va bene, ma a tutto c'è un limite. Speriamo che questo nostro sacrificio serva a voi per evitare di dover dire, guadando a posteriori le foto che fate: "mi dispiace".... Un abbraccio e buone foto!

domenica 6 gennaio 2019

Premio Sunshine Blogger Award

Premio SUNSHINE BLOGGER Award

Ringraziamo sentitamente Roberta del blog "La sportina" per averci nominato al "Sunshine Blogger Award"!!!!
https://ideeroberta.blogspot.com/2019/01/premio-sunshine-blogger-award.html

Le Regole per partecipare sono le seguenti:
1 - Ringraziare chi ti ha nominato fornendo il link al suo sito.
2 - Rispondere alle 11 domande.
3 - Nominare altri 11 blogger che dovranno rispondere alle stesse o ad altre 11 domande.
4 - Informare gli 11 candidati commentando un loro post sui Social/ blog o taggandoli.
5 - Elencare le regole del premio e mostrare il logo del so
le.




Ed ecco le 11 domande: 

1) Di cosa parla il vostro blog e com'è strutturato? 
Il nostro blog parla di esperienze, ed è soprattutto un viaggio. E' partito da un amore , quello per la cucina, e come tutti gli amori ci ha permesso di conoscerne anche i lati "oscuri", quelli che ti allontanano, fatti di sugo bruciato e padelle da buttare. Ma anche quelli esaltanti, come quando scopri di avere finalmente capito la magia della lievitazione, o ti rendi conto che il ragù questa volta ti è venuto proprio come quello di tua nonna.... 

2) Passione vuol dire?

Passione vuol dire che vale sempre la pena. La passione trasporta, emoziona. A volte delude. Ma, come abbiamo detto, vale sempre la pena.

3) Che cosa fate per rilassarvi?

A volte cuciniamo, a volte facciamo bricolage: Viola cuce o inchioda qualche asse, io qualche volta levigo un muro o un mobile. E leggiamo, parecchio. Insieme guardiamo il dottor Nosaradan: catartico.  

4) Qual'è stato l'ultimo viaggio che avete fatto per piacere?

L'ultimo viaggio lo abbiamo fatto a Ferrara e a Vicenza, con il ramo maschile della famiglia. Viola invece ha fatto un viaggio ad Amsterdam con gli amici a maggio scorso; io e mio marito siamo stati a New York per le nostre nozze d'argento

5) Di solito viaggiate soli o in gruppo? 

Dipende; stiamo aspettando il tempo e il modo di fare un viaggione di famiglia.

6) Qual'è il posto che sognate di visitare da sempre?

 Io sogno di tornare in America con tutta la famiglia, Viola vorrebbe andare nei paesi dell'estremo Nord.

7) Qual'è l'ultimo libro che avete letto?

Io: "I padroni della Terra" di Noam Chomsky; Viola: "Se una notte d'inverno un viaggiatore" di Calvino

8) Qual'è il vostro genere di libri preferito?

Io: saggistica e narrativa; Viola soprattutto narrativa

9) Quanto e cosa vi piace condividere delle vostre esperienze sui social?

Io soprattutto la cucina; Viola mi dice di se: "dare un'idea veritiera di me stessa senza spalmare la mia vita privata sui social" 

10) Che rapporto avete con il luogo in cui vivete?

Estremamente conflittuale: Livorno è una città provinciale, con una sua bellezza rustica e ruvida, come la sua gente; a momenti ti esalta, come l'anno scorso, in occasione dell'alluvione. Altre volte ti fa cadere le braccia. 

11) Cosa vi piacerebbe che venisse valorizzato?

"Valorizzato" è un po' poco; Livorno dovrebbe riscoprire sì stessa, ritrovare lo spirito illuministico che ne fece una delle sedi in cui si stampò l'"Enciclopedye", in cui aprirono i primi caffè, in cui si alzò "l'albero livornese" contro i granduchi austriaci......

A nostra volta nominiamo i seguenti blog: 

https://withmagdalene.blogspot.com/
http://www.unafettadiparadiso.it/
http://utileefutileinpuntadago.blogspot.com/
http://lafantomakeup.blogspot.com/
https://primadelcaffe.blogspot.com/
https://gwendyricettecollaudate.blogspot.com/
https://www.kucinadikiara.it/
http://liberacreativita.blogspot.com/
https://tucc-per-tucc.blogspot.com/
https://cucinateresa.blogspot.com/

sabato 5 gennaio 2019

Sfida alla Befana: l'occorrente per riempire 6 calze (anche per celiaci) con 30 euro e un po' di riciclo

Sfida alla Befana: l'occorrente per riempire 6 calze (anche per celiaci) con 30 euro e un po' di riciclo



Chi di noi non ha speso più del previsto, in queste vacanze? Tra l'altro, quando cìè crisi io ho anche un senso di colpa "generalizzato" (ovvero non solo nei confronti del mio conto corrente), a spendere e spandere. Ecco: per questa Epifania ho fatto il fioretto di spendere una cifra contenuta, senza però dimenticare nessuno. Ecco come ho fatto: 

Al supermercato Penny:
2 kg arance con la buccia non trattata :1.98 (in offerta)
5 tavolette cioccolato 0.55
250 grammi di datteri  0.99
250 gr  di burro 1.69
4 uova bio 1.09
1 confezione da 10 minibarrette tipo "mars" 2.29

Supermercato Tuodì
farro soffiato bio 100 grammi: 1.05
500 grammi di farina di riso 2.
250 panna per dolci da montare 1.50

Supermercato Lidl
nocciole 2.49
mandorle 2 hg 2.49
2 kg zucchero 0,59
prugne secche 1.50
200 gr. noci sgusciate 3.99
200 gr. uvetta 1.50

recuperati in casa:
150 grammi di fiocchi di cereali misti
100 grammi di cereali integrali "bran stick"
miele millefiori
2 banane
carta forno, carta stagnola, cellophane, bustine di carta e di plastica e nastri da incarto per il confezionamento.
p.s.: i cereali possono essere sostituiti da altri che avete in casa: le dosi più o meno si equivalgono in base alla forma: i fiocchi di cereali si corrispondono, così come i cereali estrusi, in termini di "assorbimento" degli altri ingredienti.


  • Per prima cosa mettetevi all'opera con le arance: lavatele, affettatele e ponetele in una pentola piena di acqua fredda.Io le ho messe in una pentola per la pasta, per poterle scolare senza doverle traumatizzare troppo. Fate prendere bollore all'acqua e lasciatele sobbollire cinque minuti. Scolate l'acqua, sciacquate un poco e riempite di nuova acqua fredda: ripetete l'operazione della bollitura e scolatura per tre volte. Finiti questi passaggi pesate le arance e mettete in una padella molto capiente la stessa dose di acqua e di zucchero.  Fate sciogliere lo zucchero nell'acqua e ponetevi delicatamente le fette di arancia e fate cuocere a fuoco lentissimo finché l'acqua non si sarà quasi ritirata del tutto. 
  • Nel frattempo affettate le banane e mettete anche queste in forno ad asciugare, a partire dal momento in cui accenderete il forno finché non avranno preso colore (più meno finché non saranno pronte le arance). A questo punto mettete le arance ad asciugare su delle placche coperte di carta da forno e infornate a 80° per un'ora.
  • Macinate lo zucchero: io ho il Bimby, ma in passato ho utilizzato un banale robot tritatutto. Fa risparmiare parecchio e il risultato è sufficiente. Ricordatevi di aspettare ad aprire il coperchio del robot o la polvere di zucchero si spargerà ovunque. 
  • Sbollentate la frutta secca: mettete una pentola capiente sul fuoco: quando comincerà a bollire mettetevi la frutta secca. Basteranno pochi minuti. A questo punto scolatela e ponetela ad asciugare in forno. Se il forno è a 80° ci vorranno 10 minuti; se più caldo 1 minuto o due.
  • non c'è forse bisogno che lo dica: in caso di celiachia, a meno che non abbiate un forno dedicato, cuocete i dolci senza glutine prima di quelli con il glutine: organizzatevi quindi la sequenza di cottura.


Ricette:

Fiorentine (per la ricetta senza glutine  sostituire alla farina di riso la stessa quantità di farina di grano 00)
Ingredienti
60 grammi di burro
90 grammi di panna
90 grammi di zucchero
60 grammi di farina di riso
300 grammi di arance candite
120 grammi di uvetta
120 grammi di prugne secche denocciolate
100 grammi di datteri denocciolati
100 grammi di mandorle
20 grammi di zucchero a velo per lo spolvero

Procedimento
Fate sciogliere a fuoco lento lo zucchero nella panna e nel burro senza far prendere il bollore.
Tritate le mandorle, sbollentate sbucciate e leggermente tostare, e le arance candite. Ammollate l'uvetta in acqua. Aggiungete al composto liquido le mandorle e le arance tritate, l'uvetta, dopo averla strizzata e la farina di riso. Siccome questo tipo di farina è finissima, non c'è bisogno di setacciarla.
Amalgamate gli ingredienti e fate delle palline ben distanziate su due placche da forno. Schiacciate un po' le palline con una forchetta.  Infornate a 180° per 10-12 minuti. Nel frattempo fate sciogliere il cioccolato a bagno maria.  I biscotti saranno molto morbidi anche dopo la cottura, quindi fate molto attenzione a sfornarli. Saranno pronti quando i bordi avranno preso un colore brunito. Poneteli su una griglia a raffreddare, facendo attenzione che non rimangano parti della superficie "ciondolanti": rischieranno di staccarsi. Quando saranno raffreddati "infarinate la base delle fiorentine con lo zucchero a velo, per evitare che si attacchino le une sulle altre, visto che resteranno sempre piuttosto morbide.

Panforte senza glutine (anche in questo caso è sufficiente sostituire alla farina di riso la stessa quantità di farina di grano 00)

Ingredienti:
400 grammi tra  noci, nocciole e mandorle sgusciate, spellate e leggermente tostate
300 grammi di canditi di agrumi
200 grammi di miele
160 grammi di farina di riso
200 grammi di zucchero (se lo avrete tritato si scioglierà prima)
1 cucchiaio di zucchero a velo 
5 chiodi di garofano
un bicchierino da liquore di acqua
1 cucchiaino da caffè raso di cannella
1 cucchiaino da caffè raso di noce moscata
1 pizzico di pepe nero
1 pizzico di pepe bianco


Tritate grossolanamente la frutta secca. Se la polverizzate il risultato non sarà  eccellente (ve lo garantisco per averlo fatto personalmente....sigh!). Aggiungete a questa i canditi , la farina miscelata alle spezie e versate nella pentola con la miscela di zucchero e miele, fuori dal fuoco. Mettete l'impasto su una teglia coperta di carta da forno e di ostia e modellate con mani, mestoli e tagliatorte una forma rettangolare. Per una forma tonda si può usare una comune tortiera.
Ponete in forno caldo a 140° per 20 minuti. 


Cookies al cioccolato

  • 150 gr di farina 00
  • 120 grammi di zucchero
  • 1 uovo
  • 50 grammi di burro
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 100 grammi di cioccolato fondente tritato

  • Amalgamate tutti gli ingredienti; unitevi il cioccolato tritato. Con il Bimby utilizzate la funzione "spiga", e unite solo dopo che il composto risulti pronto il cioccolato. 
  • Fate delle palline, ponetele su delle placche da forno e schiacciatele con una forchetta a creare dei cerchi. Infornare a 180° per 10 minuti. 
A questo punto avrete del cioccolato fondente in avanzo: utilizzatelo per decorare le arance candite e i datteri che vi sono avanzati, dopo averli denocciolati.

Ciambelline al burro senza glutine
Ingredienti

100 grammi di burro
100 grammi di zucchero a velo
200 grammi di farina di riso
3 tuorli
1 bustina di vanillina

Procedimento 
Montate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero, aggiungete un tuorlo alla volta e la farina, che. in caso di farina di riso, non richiede setacciatura. Quando il composto sarà amalgamato mettete in una sac a poche o in una sparabiscotti e spremete su una placca. Io ho fatto questa operazione con il Bimby e il composto non è montato, così ho utilizzato la sparabiscotti per fare un cilindro di impasto che ho tagliato in misura e poi forato con uno stampino. Accendete il forno a 180°. Se voi avete una planetaria il risultato sarà di certo migliore. Cuocete per 5- 6 minuti se il composto è montato e per 10 minuti se avete avuto il mio esito meno felice.

Barrette energetiche 

Ingredienti

120 grammi di cereali integrali "bran stick"

150 grammi di zucchero

3 albumi
2 banane precedentemente "asciugate" (vedi sopra)
100 grammi di gherigli di noce
80 grammi di uvetta

Procedimento
Tritate grossolanamente la frutta secca e i cereali.
Montate gli albumi con lo zucchero: con il Bimby con la farfalla a due minuti a velocità 4 impostando 37°; con la planetaria secondo il vostro metodo.
Amalgamate al meringaggio il trito di noci, l'uvetta e le banane. 
Stendete il composto in una placca foderata di carta da forno  e infornate a 160° per 10 minuti. Lasciate raffreddare, estraete dalla teglia e poggiate su un tagliere e tagliate a barrette con un coltello molto affilato.



Barrette di orzo soffiato
Ingredienti
6 barrette di cioccolato e caramello tipo mars
120 grammi di cioccolato fondente
100 grammi di burro
100 grammi di orzo soffiato
Procedimento
Fate sciogliere il cioccolato e il burro e amalgamatevi l'orzo soffiato Stendete il composto in una placca foderata di carta da forno e lasciate raffreddare (ci vorranno dall'una alle due ore); estraete dalla teglia e poggiate su un tagliere e tagliate a barrette con un coltello molto affilato.

Bocconcini integrali 

Ingredienti
100 grammi di fiocchi multicereali
2 barrette di di cioccolato e caramello tipo mars
120 grammi di cioccolato fondente
50 grammi di mandorle
50 grammi di datteri denocciolati

Procedimento
Fate sciogliere il cioccolato e le barrette e amalgamatevi i fiocchi di cereali. Con un cucchiaio ponete il composto in stampi di silicone da muffin, riempiendo solo la base. Lasciate raffreddare, sformate e collocate, se volete, collocate in pirottini.




martedì 1 gennaio 2019

Regalo di emergenza per l'Epifania


Se siete rimasti in debito di regali con un/una nipote, un figlio/a, un fidanzato e avete contato sulla Befana, tra le varie opzioni magari avrete avuto l'idea di una shopping card. 

Risultati immagini per shopping card
Se non volete ricorrere ad una shopping card "vera", acquistabile e caricabile presso diversi negozi, ma dare una vera e propria "mancetta", potreste comunque personalizzarla con una gift card realizzata da voi. Se avete il programma "Publisher" per Word potrete sbizzarrirvi a scrivere su queste e poi stamparle. Se non l'avete, e volete comunque usarle, potrete stamparle e poi scriverle a mano.
 

E perché non mettere un quid in più di creatività e fare una cosa spiritosa come quella che ha pensato Viola per il fratello Niccolo?


Ovviamente ci vuole che sia chi si presta ad essere fotografato sia il/la ricevente del regalo abbiano un certo senso dell'umorismo e non siano particolarmente permalosi: la foto dovrà essere spiritosa/ parodistica (Viola è molto più bella, sia davvero che in foto "normali"!). Calcolate inoltre il fatto che, in questo caso, non ve la caverete semplicemente"sganciando" la cifra che vorrete mettere a disposizione, perché dovrete prevedere almeno un pomeriggio di shopping condiviso. Per quanto riguarda il ricevente, a sua volta, dovrà essere pronto ad essere letteralmente "scarrozzato", anche se in cambio riceverà il regalo che gli è destinato. Buono shopping, dunque!
Ecco la gift card pronta per voi!:


lunedì 31 dicembre 2018

Quattro antipasti per cominciare bene l'anno

Per chi di voi avesse bisogno di idee supplementari per un antipasto per il cenone di stasera abbiamo pensato di ripostare qualche ricettina tra quelle che in casa nostra ricevono i maggiori  consensi 

Empanadillas di verdure e carne
Ingredienti
Per la pasta frolla salata
200 grammi di farina
100 grammi di burro
1 uovo intero
1 tuorlo
acqua fredda q.b.
1 cucchiaino di sale
per il ripieno
2 carote medie
3 coste di sedano
mezzo finocchio
1 cipolla
1 porro
300 grammi di macinato misto
mezzo bicchiere di vino bianco
una tazza di brodo vegetale
olio extravergine di oliva e sale q.b
Procedimento
Fate la pasta frolla come ritenete più opportuno (fontana o apparecchio elettrico, io con il secondo) e mettetela in frigo.
Pulite e tritate le verdure e mettetele a soffriggere con poco olio in una padella. Quando sono schiarite alzate la temperatura e aggiungete la carne, che dovrete soffriggere per bene per evitare l'effetto bollito. Io mi regolo con l'odore. Sfumate con il vino e aggiungete alla fine il brodo, mescolando e aggiustando di sale.
Tirate la pasta frolla col mattarello in una sfoglia di almeno 2, 3 millimetri, da cui ritaglierete dei dischi  di 8 cm. In realtà le dimensioni non sono così fiscali. con queste a me sono venuti 28 cerchi, ovvero 14 empanadillas.
Mettete al centro di ogni disco una piccola quantità di ripieno, bagnate il bordo con un pennello da cucina inumidito con po' di acqua, e richiudete con un altro cerchio, premendo bene lungo il bordo. Infornate a 170° per 10- 12 minuti. Non esagerate con la cottura, altrimenti il ripieno si asciugherà eccessivamente.
Empanadas vegane 
Ingredienti per la versione vegana
250 grammi di pasta brisé
(125 gr. di farina 00, 50 gr. d’olio d’oliva, 25 gr. d’acqua tiepida, 1 cucchiaino di sale)
100 grammi di seitan
2 peperoni verdi piccoli
50 gr di olive nere denocciolate
1 cucchiaio di uva passa
 cipolla
1 spicchio di  aglio
1 cucchiaino di dado bimby o altro dado
mezzo bicchiere di acqua
1 cucchiaino di un mix di cumino, paprika e peperoncino in polvere

olio extravergine di oliva 

Procedimento
Impastate gli ingredienti per la pasta brisé, con il metodo a fontana o in un robot e mettete in frigo a raffreddare per almeno 30 minuti. Ovviamente se avete la pasta brisé pronta salterete questo passaggio. 
Fate soffriggere la cipolla tagliata sottile assieme all’aglio e ai peperoni a listarelle in una padella, e lasciate stufare per circa dieci minuti a fiamma bassa. 
Mettete l'uvetta a rinvenire in un bicchiere di acqua tiepida.
Tritate il seitan (io l'ho fatto con il bimby, perché è un lavoro piuttosto impegnativo) e aggiungetelo alle verdure stufate insieme a mezzo bicchiere d’acqua calda in cui avrete disciolto il dado. Continuate a cuocere finché questa non sia stata completamente assorbita.
Unite poi le olive tritate e l’uva passa scolata e strizzata. Alla fine aggiungete le spezie (misurate le quantità in base ai vostri gusti personali).
Mentre il ripieno stufa stendete la pasta  e ricavatene dei cerchi con un bicchiere capovolto o con un coppapasta, che lascerete riposare perché mantengano perfettamente la forma una volta cotti.
Una volta pronto il ripieno deponetene un cucchiaio  al centro di ciascun cerchio e richiudete bene schiacciando i bordi su cui avrete fatto passare dell’acqua, spennellando accuratamente. Non esagerate con il ripieno o rischierà di colare fuori. 
Cuocete in forno caldo a 180° per 20 minuti (ma tenete conto del vostro forno e della sua personalità).

 Involtini di melanzana


Ingredienti
2 melanzane grandi
3 etti di formaggio (emmental o scamorza affumicata)
250 grammi di pomodorini piccadilly o ciliegino
2 spicchi di aglio
olio evo sale, pepe, origano q.b.
stuzzicadenti

Procedimento
Mettete un po' di olio a scaldare in una pentola con due spicchi d'aglio (io ne ho messo troppo..) e con il sale, il pepe e l'origano .
Nel frattempo affettate con una mandolina o con l'affettatrice le melanzane.


Mettete le melanzane a rosolare da entrambi i lati.
Affettate il formaggio e tagliate in quarti i pomodorini. Togliete le melanzane dal fuoco, asciugatele con della carta da cucina. Disponete le fette di formaggio sulle melanzane e poi  appoggiatevi sopra il quarto di pomodorino. Dopodiché arrotolate le melanzane attorno al ripieno e fermatele con uno stuzzicadenti.
Quando tutte le melanzane saranno farcite mettetele in forno a 180° per 15 minuti. Servite calde. 

Guacamole superfacile all'italiana


Ingredienti
1 avocado
mezza cipolla
6 pomodorini
sale, pepe, olio evo q.b.
Procedimento
Mettete la cipolla in ammollo 1 ora, quindi tritatela finemente. Lavate i pomodorini e tagliateli a pezzetti più piccoli possibile al coltello. 
Quanto all'avocado, siccome i puristi dicono di sbucciarlo e schiacciarlo con una forchetta, così noi abbiamo fatto. Non è tuttavia escluso che voi passiate nel mixer anche l'avocado. Comunque decidiate di farlo, dovrete ottenere una purea, a cui aggiungerete un filo di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale, e ovviamente la mezza cipolla e i pomodori a pezzettini. 
Buon 2019 a tutte e a tutti!

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