Ciao a tutte; visto che vi è piaciuto il post "Operazione nostalgia" continuo su quella falsariga: anche questo completino risale a quell'epoca remota in cui dipingevo sulla stoffa. In realtà io ho cominciato a dipingere sui capi di abbigliamento a 15 anni. Vi sbalordirete (anche perché pensavate che a quell'epoca si potesse dipingere solo la sanguigna o ad affresco, vero?) ma è proprio così. Mia madre aveva un'attività di vendita di abbigliamento e gli abiti dipinti andavano di gran moda, tanto che si era rivolta ad una pittrice per personalizzare alcuni capi. La pittrice, bravissima, era però talmente costosa che mia madre dovette presto rinunciare al suo contributo, non potendo ricaricare il costo del servizio sui vestiti che vendeva. Fu così che io, che mi dilettavo di disegno e pittura sia per hobby che per studio (alle magistrali il "disegno ornato"c'era, allora), provai... All'inizio era un incubo. Dopo un paio d'ore di lavoro mi sentivo distrutta, perché avevo tutti i muscoli contratti dal terrore di commettere un errore irreparabile (non c'era modo di smacchiare i deka permanent dalla stoffa.!!!!). .. Ma poi , come succede per tutte le cose, ci ho fatto l'abitudine e un business. Oltre alle commissioni di mia madre ho cominciato a dipingere per chi me lo richiedeva, prendendo poco ma abbastanza per il tempo che consumavo (il corrispondente di dieci- quindici euro l'ora, cosa spesso impensabile per l'artigiano amatoriale di oggi), facendo ovviamente prezzi di favore alle mie amiche e agli studenti in genere e prezzi più alti per le tappezzerie (usavano anche le tende dipinte) e per gli atelier di vestiti da sposa...
Poi anche questa moda aihmè è finita. Cominciarono ad arrivare sul mercato i vestiti dipinti dall'estero da veri e propri schiavi della decorazione a prezzi stracciati e questo tipo di decorazione cadde in disuso. Quando alcune amiche o pseudo tali cominciarono a chiedermi di dipingere qualcosa per loro senza fare parola circa un eventuale pagamento, come se non avessi altro da fare, (si riconosce chi apprezza quello che fai, e allora si pensa da soli a fare un regalo artigianale, ma non erano quelli casi del genere...) decisi che era giunto il momento di appendere i pennelli al chiodo. Ma per personalizzare i regali di bambini di parenti o amici di famiglia mi sono lasciata un piccolo armamentario.
Quando i miei figli erano ancora piccoli, facevo partecipare anche loro ai regali: qui Viola, che all'epoca aveva più o meno dieci anni, colorò la ranocchia di cartoncino dedicata al pacchetto; Niccolò, che ne aveva sei, si occupò invece dei fiorelloni. Più nostalgia di così?!