Vorrei scrivere tante cose, in questo post per la mia mamma. Di queste, nemmeno una sdolcinata. Le altre da dire non sono neppure tutte belle, come vorrebbe lo stereotipo che questa festa, come tutte le feste di questo tipo, impone. Però posso raccontare come in tempi dominati dall'opinione altrui e dagli stereotipi, appunto, lei ci abbia sempre insegnato a pensare con la nostra testa, ad essere fieri della nostra unicità.
Non ci ha visti mai, come accade invece alla maggior parte delle mamme "i più belli del mondo". Ma di certo i più intelligenti. Per noi nessun traguardo, secondo lei, poteva essere irraggiungibile. Non ci ha mai risparmiato le critiche, talvolta anche dure. Ma non si è mai risparmiata nel valorizzare la nostra intelligenza e le nostre capacità.
E' stata sempre pronta a difenderci, a correre per strada anche in ciabatte, malgrado lei difficilmente rinunciasse e rinunci tuttora ad un look perfetto, se ci vedeva minacciati dai più grandi. E non ha mai temuto professori, presidi, direttori od altro. Io ero certa che niente, di quello che mi poteva accadere, sarebbe rimasto invendicato, perché lei non avrebbe avuto pace se non avesse preso le mie parti, se non si fosse adoperata per risolvere la situazione.
Non ricordo una volta in cui mi abbia detto: "come sei bella!", ma non mi ricordo neppure un attimo della mia vita in cui io abbia avuto bisogno di lei e lei non ci sia stata.
Questo è quanto.
Auguri mamma, per questa festa che non ami, perché la trovi banale, tu che sei così originale.
Io te li faccio lo stesso.